La vittoriosa sconfitta di Edoardo Colombi nel British Sportbike
Il secondo posto, ad un soffio dal titolo britannico Sportbike, non può rappresentare una sconfitta: Edoardo Colombi ha scritto una pagina di storia del motociclismo tricolore. Ecco perché

Quando, osservando la foto di gruppo dei Campioni 2024 del circus del BSB, non si adocchia Edoardo Colombi, non si può non provare del rammarico. Nella super finale di Brands Hatch il motociclista milanese ha depauperato tutto il suo vantaggio, mancando l’appuntamento con la storia nel Pirelli National Sportbike Championship (la Sportbike britannica). Detta così qualche fomentatore la descriverebbe come “una caporetto”. In realtà, al netto di eventuali giudizi motivati esclusivamente dalla disinformazione motociclistica, per “Spiattella” il Day After della sua prima (e non ultima?) stagione vissuta nel Regno Unito produce tutto all’infuori di valutazioni inerenti ad una “sconfitta”. Certo, non è arrivato il titolo, ma non è stato battuto. Ebbene sì perché, prima di offrire la propria tesi di pensiero, bisogna che una valutazione sia suffragata da elementi oggettivi e da una conoscenza approfondita di un’annata, malgrado il cocente epilogo, da incorniciare.
L’AVVENTURA DI EDOARDO COLOMBI NEL BSB
Non ci vuole un teorico del paleocontatto per capire la portata dell’impresa di Edoardo Colombi. Campione 2023 del “nostro” Trofeo Aprilia RS660 sotto le insegne del team Gradara Corse, il giovanissimo diciottenne dai trascorsi in Yamaha R3 Blu Cru European Cup e CIV Supersport 300 aveva accolto di buon occhio l’idea di cimentarsi nella neonata Sportbike del BSB in funzione della futura entry class del WorldSBK che, dal 2026, prenderà il posto della SSP300. Un po’ per scommessa personale dinanzi alla prima sfida, di un certo livello, della sua carriera. Un po’ per le mire espansionistiche del sempre ambiziosissimo Carlo Facchini, team manager Gradara, “pistaiolo” doc, uno che sa qual è la formula magica per vincere nelle corse (QUI la storia). Trascorsi 10 mesi, mai decisione fu più azzeccata. L’avventura al di là della Manica ha visto Edoardo spezzare l’egemonia britannica, lottando fino all’ultimo per la conquista del titolo. I risultati sì, sono importanti. In tal senso lo svarione sugli pneumatici in quella pazza Gara 1 di Brands Hatch ancora non va giù (un classico errore di gioventù: parliamo pur sempre di un diciottenne…). Comprensibile, anche se questa stagione ha generato tanto altro.
L’IMPRESA SPORTIVA
Al primo tentativo, Edoardo Colombi ha riscritto qualsiasi record italiano nel contesto del BSB. Prima del suo arrivo, nessun motociclista italiano era mai salito (quantomeno) sul podio. Lui non solo ci è riuscito, ma è andato oltre ogni immaginazione. Otto vittorie (nessuno come lui) e 4 podi in 15 gare rappresentano il suo bilancio, a cui si aggiungono 5 pole position in 10 round complessivi. Accolto nello scetticismo generale, “Spiattella” ha lasciato Brands Hatch tra gli applausi scroscianti degli addetti ai lavori, avversari compresi. Se vogliamo si è fatto apprezzare e, non da meno, amare dal caloroso pubblico britannico anche senza le luci dei riflettori puntate addosso. Troppo facile obietteranno gli scettici. Chiaro, non stiamo parlando della top class Superbike con i vari Ryde, Bridewell, Irwin &co: nei mesi scorsi avevamo sincerato come la Sportbike non presentasse, salvo alcune eccezioni, uno schieramento da “Avengers”. Realtà, moto, piloti, campionati e relative storie vanno tuttavia conosciute, studiate e analizzate. E, nel caso specifico del BSB, si sa, i cosiddetti “specialisti della serie” fanno eccome la differenza.
DAVIDE CONTRO GOLIA
Su tutti il pluri-Campione britannico Richard Cooper, coadiuvato in questo impegno dal team PHR Performance di un “certo” Peter Hickman con annesso supporto diretto Triumph Motorcycles per cui ricopre al contempo il ruolo di tester. Colombi, dopo uno sfolgorante inizio con 4 vittorie di fila nelle prime 4 gare tra Oulton Park e Donington Park, ce l’ha messa davvero tutta per arginare il ritorno in corso d’opera dell’ex-pilota ufficiale BMW Motorrad (41 anni di pura esperienza contro i soli 18 di Edoardo!). Prendete Gara 2 di Brands Hatch dove, a 24h di distanza dal passo falso che ha rimesso tutto in discussione, il numero 13 sembrava “un’ira di dio”. Rendendosi protagonista di una rimonta da antologia. L’ottavo hurrà del suo 2024 alla fine non è bastato a ribaltare le sorti del campionato, ma le performance di “Spiattella” meritano un’analisi accurata.
LA VITTORIOSA SCONFITTA DI EDOARDO COLOMBI
Un secondo posto, ad un’inezia dal bersaglio grosso (1.5 punti sul campo poi diventati 4.5 in seguito alla squalifica per irregolarità tecnica di Fleerackers 2° classificato nella seconda manche di domenica sull’impianto londinese), non può ritenersi una sconfitta. Per il valore del trinomio Cooper-PHR-Triumph. Per lo scotto che Colombi ha pagato nei confronti della concorrenza. Pregressi riferimenti sul 90% delle piste inesistenti. Per quanto categoria tutta da scoprire per chiunque, Edoardo si è confrontato con degli avversari che sapevano già in partenza dove mettere le ruote. Di fatto, spesso e malvolentieri, ha corso al buio. Su tracciati dove non aveva mai corso (alcuni dei quali anacronistici tipo Knockhill, Thruxton, Cadwell Park). Dove il team Gradara Corse non vantava alcun riferimento, oltretutto con un’Aprilia RS660 “fatta in casa”. Senza appoggio della casa madre (un occhio di riguardo non avrebbe guastato…), sfruttando i mezzi (pochi o tanti a seconda dei punti di vista) a disposizione. Il tutto mentre il trinomio Cooper-PHR-Triumph poteva portare in pista di gara in gara una mole consistente di aggiornamenti sulla rispettiva Daytona 660…
BIS NEL 2025?
Proprio per questo motivo Colombi non può essere considerato un perdente al culmine di una stagione vissuta da protagonista indiscusso. Chissà se l’anno prossimo ci riproverà. Di sicuro, alla luce di questo 2024 in cui ha mostrato una maturità lungi dal potersi definire un ragazzo appena maggiorenne, Edoardo ha attirato su di sé l’attenzione di numerosi team manager. In vista del 2025 avrà solo l’imbarazzo della scelta…
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