Superbike Portimao: Ducati Cup già finita, Toprak segna la tripletta
Il fuoriclasse turco fa il pieno sul saliscendi di Portimao riportando la BMW a caccia di Ducati. Nicolò Bulega ci prova, ma non basta.

La Ducati Cup partita a Phillip Island è già finita, la Superbike è di nuovo stretta nel pugno destro di Toprak Razgatlioglu. La BMW senza aiutini regolamentari in Australia pareva aver perduto il fluido magico, invece ha sbancato Portimao riportandosi prepotentemente sulle tracce di Nicolò Bulega e della Ducati. Il fuoriclasse turco imbattibile sabato e anche nella Superpole Race del mattino, ha completato l’opera firmato la sfida finale. Che è stata anche questa una sprint, causa la ripartenza per undici giri resa necessaria dall’incidente di Jason O’Halloran e necessità di riparare le barriere. Nicolò Bulega ci ha provato più forte che mai, ma qui non c’era proprio verso. Comunque è sempre leader del Mondiale con un vantaggio cospicuo: 29 punti. Fra due settimane ad Assen sarà un’altra storia appassionante da vivere.
Lotta furibonda
La determinazione di Nicolò Bulega ha incendiato un fine settimana che correva il serio rischio di essere una scontata passerella per un Toprak che su questo impressionante saliscendi fa ancora più spavento del solito. Il ducatista contava sull’effetto sorpresa: rovinare la festa BMW avrebbe avuto un sapore molto speciale in ottica Mondiale. Invece niente, Razgatlioglu è stato semplicemente perfetto. Al momento dell’interruzione Bulega era davanti, non sapremo mai come sarebbe finita senza bandiera rossa. A quel punto le polveri non erano ancora accese, mentre alla successiva ripartenza lo scontro è stato durissimo da subito. Toprak guida così, entra dentro all’interno contando che l’avversario rialzi la moto. Lo faceva con Jonathan Rea e oggi riserva lo stesso trattamento al nuovo avversario. Bulega ha retto il colpo, alla grandissima: non lo avevamo mai visto così aggressivo in top class. Ma non è bastato: Razgatlioglu qui ha frenato sempre un attimo dopo. Formidabile.
La Ducati Cup è già finita
Dopo il rovescio australiano, aggravato dalla rottura meccanica BMW nella gara finale, Toprak aveva tuonato: “Non è normale se sei moto della stessa marca arrivano nelle prime sei posizioni, la Superbike è diventata la Ducati Cup”. Ovviamente era un’esagerazione, una sparata a sensazione che non aveva fatto per niente piacere agli organizzatori. Nel mese di pausa, inframezzato da due decisive giornate di test su questo stesso tracciato di Portimao, la BMW ha riorganizzato le idee e trovato la messa a punto ideale del telaio standard. Il resto ce lo ha messo Toprak. Se tedeschi lo pagano 2,5 milioni l’anno, un ingaggio che fa invidia a due terzi dello schieramento MotoGP, una ragione c’è.
Il doppio podio di Bautista e la Superbike degli altri
Alvaro Bautista ha ritrovato spessore dopo il patatrac del giorno prima con Scott Redding. Per qualche giro è rimasto in scia, poi ha dovuto mollare la presa: Toprak e Nic in questo momento sono decisamente di un altro pianeta. L’ex iridato si è gustato la battaglia da lì vicino, ma non c’era altro che potesse fare, se non mettere in ghiaccio il secondo podio di giornata. La lotta senza quartiere là davanti ha calamitato le attenzioni oscurando tutto il resto, anche la nuova bellissima prestazione di Andrea Locatelli, sempre più capitano silenzioso di un’armata Yamaha ancora in cerca del proprio destino. Giornata nerissima per Andrea Iannone: al momento dell’interruzione doveva ancora fare il secondo long lap penalty per partenza anticipata, così gli hanno dato un ulteriore ride throught. Ultimissimo, l’ex MotoGP è rientrato nel box incazzato nero.

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