19 Aprile 2025

Benelli 750 Sei: la prima sinfonia a sei cilindri della storia

La Benelli 750 Sei è stata una leggenda fuori tempo, pioniera silenziosa che anticipò le giapponesi come la Honda CBX.

Benelli 750 Sei

C’era un tempo in cui l’Italia osava davvero. A volte anticipava il futuro. Nei primi anni settanta il mondo delle due ruote guardava ancora al Giappone come all’unica fucina di modernità. L’imprenditore argentino Alejandro de Tomaso decise di acquisire Moto Guzzi e Benelli. Decise allora di lanciare una decina di nuovi modelli. Tirò fuori dal cilindro qualcosa di inaspettato: la Benelli 750 Sei, la prima motocicletta di serie a sei cilindri al mondo.

Era una moto tanto affascinante quanto folle. Il suo motore a sei cilindri in linea trasversale da 747 cc, derivato da una base Honda CB500, fu elaborato dagli ingegneri Benelli con gusto italiano e un pizzico di sfrontatezza. L’effetto era una musica meccanica pura, un rombo pieno e vellutato che sembrava provenire da un’auto da corsa, non da una moto.

Benelli Sei: estetica anni ’70, anima da fuoriclasse

Il design era elegante, muscoloso, tipicamente anni ’70, con scarichi tripli su ciascun lato che sembravano l’ala di un aereo. La linea era bassa e lunga, mentre il telaio a doppia culla in acciaio cercava di tenere a bada i circa 72 CV del sei cilindri. Prestazioni? 200 km/h di velocità massima e un’erogazione fluida come seta. La Benelli 750 Sei non divenne mai una regina di vendite. Era troppo costosa, troppo raffinata, troppo “fuori tempo”. Ma come tutte le leggende, non fu dimenticata. Anzi, il suo valore è cresciuto con gli anni, fino a diventare un oggetto di culto per i collezionisti.

È stata una pioniera silenziosa, che ha anticipato le giapponesi come la Honda CBX. Oggi resta uno dei più bei gesti di orgoglio tecnico italiano, una sinfonia a sei cilindri che suona ancora oggi nelle orecchie degli appassionati.

Foto Thesupermat

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