14 Marzo 2025

GAS Racing riparte con Yamaha: la sfida di Stefano Morri

Il GAS Racing al CIV Superbike Production Bike con Alessandro Arcangeli su Yamaha. Lo storico team manager Stefano Morri si racconta.

Stefano Morri GAS Racing Yamaha

Stefano Morri ha la passione per i motori nel sangue, nel cuore, in ogni cellula del proprio corpo. Figlio di Giuseppe, storico fondatore Bimota, ha ascoltato la melodia delle moto fin dalla più tenera età. Da giovanissimo si è cimentato anche come pilota ma è come team manager che ha lasciato in segno. La sua storia non è ricca di titoli mondiali ma di tante piccole-grandi sfide, di discese e di risalite. Stefano Morri ha lanciato giovani talenti e rilanciato piloti in declino. Ha portato nel paddock il suo entusiasmo, la sua passione: un fuoco che non si spegne mai. Nel corso degli anni ha cambiato qualche volta divisa. Prima indossava la “sua” del Bike Service Racing Team, poi c’è stata l’unione tra la sua squadra ed il Gas Racing, per un breve periodo ha vestito la maglia Keope ed ora è pronto a lanciarsi in una nuova sida con il redivivo Gas Racing. Il team parteciperà al Campionato Italiano Velocità categoria Production Bike con il giovane talento riminese Alessandro Arcangeli in sella ad una Yamaha R1.

Stefano Morri, non riesci proprio a stare lontano dalle corse?

“Ho iniziato a fare il team manager nel 1999 con il Bike Service e praticamente l’ho sempre fatto. Lo faccio con passione, come del resto ogni cosa che faccio nella mia quotidianità. Ogni tanto mi riprometto di smettere e ci provo però non ci riesco. Al massimo sono rimasto fuori dalle corse per un anno, anzi, meno. Senza competizioni non so stare, veramente. Mi annoio, mi annoio anche ad andare al mare. Il motociclismo per me è vita. Ci si arrabbia, si gioisce, ci si commuove, ci si diverte… Sono super entusiasta di lanciarmi in questa nuova sfida, sarei voluto rientrare con il GAS Racing già l’anno scorso ed ora abbiamo concretizzato”.

Cosa rappresenta questo ritorno per il GAS Racing?

“Per noi è un nuovo inizio in un nuovo campionato. Il GAS Racing è assente delle corse dal 2019. Torniamo in punta di piedi. Il CIV Superbike aveva costi troppo elevati ed infatti non c’erano mai molti iscritti. Con la Production Bike sono più accessibili. Molti più ragazzi hanno la possibilità di gareggiare e dimostrare il loro valore. Il primo anno sarà di rodaggio un po’ per tutti. Noi praticamente ci presentiamo quasi come team nuovo vista la lunga assenza. Abbiamo scelto Alessandro Arcangeli che è un pilota giovane, veloce e che secondo me ha raccolto molto meno di quanto meritava. Arcangeli è animato da un grandissimo entusiasmo, lo stesso che abbiamo noi”.

Chi c’è della vecchia guardia?

“Oltre a me ed al Team Principal Paolo Meluzzi, del vecchio gruppo ci sarà anche lo storico capo tecnico Massimo Bracconi “Bracco”, con un passato in MotoGP, nelle altre classi del Motomondiale e nel Mondiale Superbike negli anni d’oro Ducati”.

Sempre fedeli a Yamaha

“Durante la mia carriera da Team Manager sono rimasto quasi sempre legato a Yamaha a parte una parentesi con Kawasaki: tra l’altro in quel periodo ha fatto una gara spot con me Toprak Razgalioglu vincendola. Che dire? Io e il team ci sentiamo Yamaha dentro. Sappiamo che quest’anno, sulla carta, le Ducati e le Aprilia partono con i favori del pronostico in Production Bike ma il campionato è pienissimo d’incognite quindi nessuno può dire come andrà”.

A quali risultati può ambire Alessandro Arcangeli?

“A me Alessandro Arcangeli piace moltissimo come pilota: è giovane ma molto maturo. Ha una gran fame di risultati ed è una cosa che mi piace. Il nostro obbiettivo non è tanto vincere – anche se ovviamente sarebbe bello – quanto convincere, fare vedere che il pilota vale e che noi siamo tornati al meglio, per essere protagonisti. Per noi è una sorta di anno zero, è una ripartenza. A livello di risultati non mi sbilancio in questo momento. Vediamo”.

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