CIV Sportbike: BBR Corse e il grande divario tecnico “Serve il BoP”
Com'è la nuova Sportbike nel CIV? Ce ne ha parlato Roberto Belleudi, team manager BBR Corse, squadra con l'unica Kawasaki in gara a Misano. L'intervista

Com’è stato il primo round della Sportbike, nuova categoria del CIV al posto della Supersport 300? Per alcuni è andata bene, altri hanno faticato di più. È il caso di BBR Corse, che dopo un anno nel Trofeo Kawasaki ha abbracciato la nuova sfida con una ZX-4RR (in configurazione Sportbike) affidata a Samuel Treccani. Da subito però è apparso chiaro il dominio di Aprilia e Triumph, mentre la Ninja, e non solo quella della squadra di Roberto Belleudi, presenta ancora molte problematiche. Basti pensare anche al fatto che quella di Treccani è stata l’unica Kawasaki (erano 4 nelle prime libere) che ha disputato le due gare! Partenza stagionale quindi piuttosto complessa in una categoria “acerba”: ci siamo fatti spiegare come mai.
LA NUOVA SPORTBIKE NEL CIV
L’anno scorso avete fatto il Trofeo Kawasaki ZX-4RR, “un’anticamera” della Sportbike quest’anno.
Il 2024 è stato un campionato abbastanza tirato, alla fine abbiamo fatto terzi. Con un po’ di rammarico, fino all’ultima gara eravamo davanti… Da quest’anno, con la stessa tipologia di moto, abbiamo deciso di partecipare alla nuova categoria, la Sportbike.
Dopo il debutto nel primo round CIV, cosa ne pensi?
È una categoria molto acerba. È stato il primo weekend per tutti di una categoria che non s’era mai vista in Italia, una classe entry level che va a sostituire la vecchia Supersport 300. Le moto sono più performanti, pesanti, con ciclistiche un po’ più raffinate: in teoria dovrebbero essere più formative rispetto a quello che, negli anni, non è stata la Supersport 300. Quelli che dopo sono emersi realmente nelle altre categorie sono molto pochi. Noi però abbiamo l’handicap della cilindrata, il 400cc in confronto ad Aprilia che è un 660, come Triumph, mentre Suzuki è un 800.
Un bel mix in questa nuova Sportbike.
Sì esatto. Facciamo che il primo round è stato il ‘banco di prova’. Con l’appoggio della Federazione Italiana e della FIM, visto che dall’anno prossimo diventerà una categoria mondiale, si lavora giorno e notte per cercare di fare il famoso BOP [Bilanciamento delle Prestazioni]. Non sappiamo ancora in che termini tecnicamente, però credo che ce lo comunicheranno prima della prossima gara. Per il Mugello quindi dovrebbe esserci una classifica un po’ più livellata.
Non una buona partenza per la Sportbike, giusto?
Al momento come start non è stato dei migliori. Noi personalmente abbiamo comunque girato con la moto in configurazione Sportbike, che è più forte di quella dello scorso anno sia come giro secco che come passo gara. Lo step evolutivo sulla moto è stato fatto ed anche quello assieme al pilota. Però non è sufficiente in confronto alle altre moto che sono prestazionalmente già di serie superiori. Ci aspettiamo quindi un BOP più concreto per cercare di fare qualcosa di meglio. Come detto però è una categoria molto acerba: c’è da lavorarci un po’, da parte nostra ma soprattutto da parte degli organizzatori e delle case madri che, in un certo senso, ci danno un supporto per cercare di essere più performanti.
Al momento infatti la Kawasaki è ben più indietro degli altri.
Sì, perché di partenza è più piccolina di cilindrata, quindi si monterà un kit che prevede l’innalzamento delle prestazioni, mentre le altre moto più potenti dovranno scendere. Vedremo cosa ci dirà la Federazione, i sistemi ci sono, sia elettronici che meccanici, per dare qualcosa in meno o qualcosa in più. Abbiamo sofferto nel primo weekend, adesso aspettiamo, bisogna avere un po’ di pazienza e dal prossimo dovremmo stare più tranquilli.
È stata un po’ una “sorpresa” in negativo? Si parlava da anni della Sportbike in arrivo nel CIV.
In realtà questa differenza un po’ ce l’aspettavamo, ma meno netta, invece è stata molto evidente. Anche perché Aprilia ha fatto uno step in avanti con la moto 2025, evidentemente più performante della 2024. Anche quello forse nessuno se l’aspettava.
Forse dipende anche dai vari anni di Trofeo Aprilia, mentre il Trofeo Kawasaki è durato solo un anno?
Sicuramente hanno raccolto molti più dati e riscontri con diversi piloti e tracciati, a livello di database sono più forniti di noi. Noi invece abbiamo solo un anno di sviluppo in configurazione Trofeo, e non è una Sportbike. C’è da aspettare, speriamo non troppo! Noi però lo step in avanti lo abbiamo fatto e s’è visto dai tempi: siamo stati costantemente più veloci dell’anno scorso in tutte le sessioni. Sicuramente si può fare ancora qualcosa, è chiaro che il progetto è partito adesso, quindi si può migliorare, ma c’è comunque l’esigenza di avere un BOP più equilibrato. Dal secondo round, come ci ha assicurato la Federazione, qualcosa di diverso ci sarà.

LA STORIA DI BBR CORSE
Roberto Belleudi, raccontaci le origini di questa avventura.
Nasce tutto nel 2008 per la passione di un gruppo di amici. Abbiamo iniziato con “Dai, andiamo a fare qualche gara” e da lì non s’è più smesso, siamo ormai una presenza costante nei paddock, sia come struttura che solamente come supporto logistico. Abbiamo cominciato con i maxiscooter in un momento in cui il settore era fiorente, prima dell’involuzione che ci ha portato a cambiare categoria e passare alle moto.
Il nome BBR Corse a cosa è dovuto?
Sono le iniziali dei cognomi di chi ha fondato il team. Bruno Belleudi, mio papà, Roberto Belleudi, cioè io, e Giordano Risi. In questa combo di personaggio c’è anche l’uomo di esperienza, mio papà, che da un po’ di anni però ci segue solo da casa. Una conduzione familiare ancora oggi: anche se non siamo tutti parenti c’è serenità, tranquillità, siamo tutti contenti di venire a fare le gare. C’è una grande armonia.
Ci ricordi tutte le categorie in cui avete corso?
Abbiamo fatto il campionato italiano maxiscooter, i Trofei Malossi, la Sport 4 Tempi del CIV, la Supersport 300. Abbiamo fatto solo da supporto per 3-4 anni sia nella 300 che nella Supersport, adesso siamo qui di nuovo. Siamo tornati in campo attivamente, con una struttura nostra, nel Trofeo Kawasaki l’anno scorso, adesso affrontiamo la Sportbike.
Tu personalmente come ‘nasci’ in questo settore?
Non ho mai gareggiato, mi sono formato negli anni come tecnico. Nelle varie stagioni ho fatto l’elettronico, il capotecnico, il capomeccanico… Ho lavorato anche con alcune aziende come sospensionista. Diciamo che abbraccio questo mondo a 360°!
Ma lavori anche in altre strutture oltre a BBR Corse, giusto?
Nel CIV sono anche in Mesaroli da tre stagioni, mi occupo della parte elettronica della Ducati in Supersport. Una bella struttura, la moto ci piace e hanno scelto due giovanissimi [Mattia Martella e Mattia Rato] da tirare su e ci divertiamo tantissimo. Tutt’ora faccio il Mondiale Supersport con il team D34G. Sono anche docente al MTS di Monza [Motorsport Technical School, la prima scuola di formazione in Italia specializzata per Meccanici e Ingegneri nel Motorsport, ndr].
La maggiore soddisfazione in carriera finora?
Il Mondiale Supersport 300 nel 2019 con Manuel Gonzalez! L’anno prima avevamo fatto secondi per un punto, l’anno dopo abbiamo vinto. Manuel è un gran talento e lo sta facendo vedere in Moto2. E un altro ragazzo che secondo me andrà veramente forte è Adrian Huertas, campione Supersport in carica.
Foto: Giorgio Panacci
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