Roberto Sarchi nel nuovo Trofeo Suzuki “Sfida diversa e stimolante”
Roberto Sarchi con MotorMi Racing Team nel nuovo Trofeo Suzuki GSX-8R. Una sfida scelta per più motivi: l'intervista

Dopo il titolo Sportbike nel Motoestate, Roberto Sarchi si lancerà in una nuova sfida. Nel 2025 infatti disputerà il neonato Trofeo Suzuki GSX-8R con il MotorMi Racing Team di Christian Sannini. Un’idea spuntata in occasione dell’EICMA di inizio novembre a Milano, una novità che ha stimolato la curiosità del pilota milanese, che la vede come una bella opportunità per più motivi. In primis il lavoro di sviluppo, quindi una sfida per rendere questa nuova moto competitiva, ma all’orizzonte c’è anche l’approdo nel CIV Sportbike già quest’anno da wild card, con una moto ben rodata e in crescita. Ma lasciamo raccontare tutto al protagonista, ecco la nostra intervista.
Roberto Sarchi, ci racconti com’è arrivato l’accordo per il 2025?
In questo 2024 mi sono legato al MotorMi Motoclub, che mi ha seguito un po’ per la faccenda degli sponsor e simili. Abbiamo iniziato a parlare insieme della prossima stagione all’ultima gara che ho fatto. La prima idea era stata la Sportbike in Alpe Adria ed eravamo d’accordo. Analizzando il campionato però abbiamo deciso di lasciar perdere perché secondo noi la categoria non avrà molti piloti, quindi non sanno nemmeno se confermano la griglia… Troppo incerto, ci siamo quindi guardati attorno.
Quando hai pensato al Trofeo Suzuki?
All’EICMA è saltato fuori questo trofeo e sono sincero, all’inizio non l’avevo neanche preso in considerazione! In seguito mi hanno spiegato un po’ come funzionava, mi piace anche il fatto che sia molto accessibile a livello di costi. Mi ha convinto però soprattutto un aspetto: l’idea è quella di sviluppare una moto totalmente nuova in un trofeo che sarà abbastanza stock. Oltre a fare il campionato lavori anche allo sviluppo: vai a fare i test, fai le prove coi motori e tutto il resto… Un lavoro per tirare fuori una moto per fare la Sportbike. Le moto arriveranno solo a febbraio, quindi inizieremo montando il kit e basta, senza modifiche perché il tempo è poco, cercando di fare un buon campionato.
Anche i premi sono interessanti, giusto?
I premi gara sono molto interessanti. Chi vince il campionato, oltre a un premio in denaro, farà la wild card nel 2026 a Daytona, quindi la prima tappa Twins Cup del MotoAmerica, con il totale supporto da parte di Suzuki. Un trampolino di lancio impressionante! Anche perché Suzuki corre da anni nel MotoAmerica e sta andando veramente forte, soprattutto quest’anno, in cui si sono giocati il titolo in questa categoria, che praticamente è la Sportbike con qualche variante nel regolamento.
Questo nuovo Trofeo Suzuki quindi ti ha convinto.
La vedo come una cosa abbastanza intelligente per questi motivi. Soprattutto per la moto nuova che ha potenziale, Suzuki sta spingendo parecchio su questo trofeo. Io poi una Suzuki non l’ho mai guidata! È qualcosa di diverso, di stimolante, e magari salta fuori qualcosa di buono! Una cosa positiva è la griglia da 30 piloti è già piena, così hanno detto gli organizzatori. Non mancheranno i ragazzi forti, anche con esperienze mondiali: sarà più difficile, ma il risultato avrà più valore.
Può essere un buon trampolino di lancio per la Sportbike CIV, o per il MotoAmerica, no?
Entro fine anno vorrei entrare nel CIV Sportbike, fare qualche wild card con una moto più competitiva: è questo l’obiettivo principale di tutto il nostro lavoro di sviluppo. Riguardo il MotoAmerica, è una cosa molto, molto particolare. Anche perché sono dell’idea che un europeo che si presenta là secondo me va nettamente più forte, un esempio è Petrucci. C’è stato un cambio di mentalità e di metodo negli anni, adesso c’è tanta differenza.
Nel 2025 farai solo il Trofeo Suzuki o ci sono anche altre idee?
Sia il Trofeo Suzuki che il lavoro di sviluppo, per questo forse faremo anche qualche gara nel Motoestate. Come detto però mi piacerebbe molto concludere l’anno con qualche wild card nella categoria Sportbike del Campionato Italiano. Continuo poi a collaborare con l’Università di Brescia per il progetto Motostudent, non posso fare il pilota nella competizione ma sono sempre il tester, quindi serviranno tante giornate insieme per provare la moto prima della gara di ottobre.
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