La sfida non più impossibile Ducati alla 8 ore di Suzuka
Ducati Team Kagayama all'assalto della 8 ore di Suzuka: 2024 per le prime soddisfazioni, con un progetto biennale che potrebbe riservare sorprese per il 2025.

Ducati prese parte in due distinte occasioni (1984 e 1991) in forma ufficiale alla 8 ore di Suzuka, ma mai come quest’anno si è presentata con simili propositi ambiziosi. Perché oggi sferrare l’attacco alle realtà giapponesi alla loro gara dell’onore e dell’orgoglio non è più una missione impossibile. Insieme al Team KAGAYAMA dello stesso Yukio Kagayama, tra il 2024 ed il 2025 a Borgo Panigale si aspettano di ben figurare alla 8 ore, cominciando da questo fine settimana dove potrebbe essere riscritta la storia.
I PRECEDENTI DUCATI ALLA 8 ORE DI SUZUKA
Partiamo subito da qualche dato. Nelle 44 edizioni della 8 ore di Suzuka finora disputate, si sono alternate al via complessivamente 56 Ducati, 30 delle quali classificate (pari ad una percentuale di affidabilità del 53,57 %). Miglior qualifica? Undicesima la 916 del Team Foundation (con quell’individuo mitologico di Hitoyasu Izutsu) nel 1997. Miglior piazzamento in gara? Decima la 1098R del TOHO Racing Hiroshima Desmo nel 2011, all’epoca con un equipaggio di tutto rispetto formato da Tatsuya Yamaguchi, Ken Eguchi e Hiromichi Kunikawa.
DUE PRESENZE UFFICIALI
Questi risultati, combinati al fatto che una moto europea non ha mai ottenuto qualcosa di meglio di un 5° posto (nello specifico la S 1000 RR di BMW Motorrad France nel 2012), testimoniano come finora battagliare con le “Big Four” giapponesi sia stato proibitivo. Se ne accorsero nel nel 1984 le DM650 SL/A ufficiali affidate a Walter Villa/Carlo Perugini (ritirati) ed a Oliviero Cruciani e Mario Sakamoto (13°), così come nel 1991. Sotto le insegne del Team SAGAWA KYUBIN Ducati Racing, Davide Tardozzi e Stephane Mertens si ritirarono dopo 26 giri, mentre Raymond Roche e Giancarlo Falappa con la 888 numero 6 conclusero 36° dopo aver scalato fino alla Top-10.
PROGETTO DUCATI TEAM KAGAYAMA
La Ducati Panigale V4 R pigliatutto nei principali campionati Superbike del pianeta oggi vuole diventare anche una moto vincente a Suzuka. I presupposti ci sono tutti, programmazione compresa. Il Team KAGAYAMA è la miglior realtà possibile per perseguire questo fine. Yukio Kagayama sa benissimo dove e come intervenire, con la propria struttura che, da team indipendente, conquistò tre podi di fila (2013, 2014, 2015) alla 8 ore. Quando ha avuto piloti di livello (da Noriyuki Haga a Ryuichi Kiyonari passando persino per Kevin Schwantz), non ha mai sbagliato un colpo. L’esperienza di 33 anni trascorsi in Suzuki, gli ultimi 2 gestendo l’impegno di Yoshimura nell’All Japan, rappresenta un asset invidiabile per rendere la V4 R una moto di livello anche alla 8 ore.
IN UN ANNO DA UN FOGLIO BIANCO
Resosi conto del disimpegno dal motociclismo di Suzuki, Yukio Kagayama iniziò a dialogare con Paolo Ciabatti nel giugno 2023, definendo di fatto questo progetto in occasione del Gran Premio del Giappone MotoGP a Motegi. Disponibilità di moto Factory (si parte dalla Panigale V4 R F23), con un reparto dedicato in Ducati Corse e la Ride Win dello stesso Kagayama, attraverso partner di lungo corso, che si è occupata di affinare la moto in configurazione EWC. Ottenendo già i primi risultati: nell’All Japan Ryo Mizuno ha conquistato 5 podi in 5 gare, ritrovandosi terzo in classifica. Se pensiamo che Ducati aveva ottenuto soltanto 1 podio nel lontano 1994 con Noriyuki Haga, beh, si tratta già di un traguardo storico.
LE ASPETTATIVE 2024
Il progetto biennale tra le parti prevede un 2024 per “prendere le misure” al fine di sferrare l’attacco, possibilmente con piloti MotoGP, nel 2025. Questo weekend, a giudicare dall’esito dei Test, la pole potrebbe essere alla portata. Ryo Mizuno si rese protagonista di uno stint velocissimo con 4 giri consecutivi sul 2’05”, testimoniando che la Panigale #2 gommata Bridgestone ha il potenziale per primeggiare nel Top 10 Trial. Per la 8 ore si sogna il podio con Josh Waters e Hafizh Syahrin, ma Suzuka è sempre una gara complicatissima. Che presenta problemi di gioventù quando meno te li aspetti, vedi quanto accaduto martedì nella giornata di prove pre-evento, con Waters fermatosi in pieno rettilineo per un principio d’incendio dal serbatoio.
DUCATI FATTORE A SUZUKA
Quel che è certo, un primo traguardo è già stato raggiunto: Ducati alla 8 ore di Suzuka non è più soltanto una presenza “di colore“. Se ne sono accorti anche i colossi giapponesi.
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